Prospettive di medio termine al Big 5 di Dubai

Ci sono due eventi epocali che porteranno al centro dell’economia mondiale il Medio Oriente nei prossimi cinque anni: nel 2022 il Campionato del Mondo di Calcio in Qatar e, prima ancora, l’Expo 2020 a Dubai.

È con queste due deadline all’orizzonte che proprio nella capitale degli Emirati Arabi Uniti in questi giorni si tiene il Big 5, il più grande evento dell’area dedicato al mondo delle costruzioni e dei settori collegati.
Quasi 78.600 visitatori e circa 2.600 espositori da 59 Paesi hanno affollato la scorsa edizione della fiera e non meno se ne attendono tra il 26 e il 29 novembre prossimi, quando migliaia di operatori di settore saranno immersi in innumerevoli occasioni di scambio, conoscenza, affari e anticipazioni sulle novità di mercato.

La kermesse espositiva di Dubai è organizzata in cinque macro-aree (i Big 5, appunto): Impiantistica, Involucri edilizi e Costruzioni Speciali, Strumenti e Materiali per l’Edilizia, Tecnologia e Innovazione per l’Edilizia, Interni e Finiture. In quest’ultima categoria sono contemplati anche accessori e soluzioni per cucine, che – unitamente all’appeal che la fiera esercita sul Contract in generale – rappresentano uno dei motivi d’interesse degli addetti ai lavori del settore dei mobili.

Importatori e grossisti dell’arredamento, infatti, guardano con attenzione alle novità inerenti alla creazione di ambienti, disseminate tra gli espositori del Big 5 o presentate in specifici eventi all’interno della fiera, come l’attesissimo The Excellence in Construction Summit, che raccoglie le testimonianze degli innovatori nel mondo delle costruzioni.

Poi c’è il grande attrattore economico dell’Expo 2020, che, pur calamitando i maggiori flussi di denaro sulle infrastrutture che serviranno l’area espositiva, non lesinerà rilevanti risorse per la costruzione degli edifici di servizio e per il loro arredamento. Un recente rapporto di BNC Network (Business News for Construction) ha infatti stimato in 2-4 miliardi di dollari gli investimenti che saranno messi in campo per lo sviluppo dei 438 ettari del sito che ospiterà l’Expo.

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