Da qualche giorno, un prestigioso showroom di arredamento di Londra fa notizia per il suo essere “alternativo”. Si tratta di Juliette’s Interiors, tempio del lusso per clienti finali e operatori del Contract d’alto bordo. Ma i suoi affezionati (e facoltosi) clienti non devono temere improvvisi cambi di rotta: nessun cedimento a materiali poveri, forme spartane e street style, bensì una convinta apertura ai pagamenti in moneta elettronica “invisibile”: i bitcoin.
Tra tradizione e modernità, progettazione di interni e personalizzazioni delle forniture, da 12 anni (4 nello showroom di Chelsea) l’azienda che porta il nome di Juliette Thomas serve teste coronate, capi di stato, celebrità e magnati di tutto il mondo, entrando con i suoi mobili in residenze, yacht e hotel da togliere il fiato. Anche architetti, progettisti e costruttori di immobili lussuosi trovano qui soluzioni esclusive per i loro esigenti clienti finali.
Da oggi potranno farlo pagando in bitcoin, la valuta che viaggia anonimamente attraverso una rete internet di server dedicati. Le transazioni, infatti, sono protette da crittografie le cui chiavi sono salvate su uno o più computer o dispositivi mobili personali oppure mantenuti presso terze parti, che simulano le funzioni di una banca virtuale non commerciale. Le banche tradizionali, infatti, non hanno nulla a che fare con il sistema, che si fonda sul peer-to-peer, senza il controllo di una banca centrale e quindi senza l’ingerenza di alcuna autorità governativa che possa bloccarne i trasferimenti, operare sequestri, mettere in atto politiche di svalutazione.
A lasciare lo showroom o i magazzini di Juliette’s Interiors dietro corrispettivo in bitcoin saranno anche gli arredi di manifattura italiana e quelli che lo store rubrica come Italian Style. Di gusto contemporaneo o classico, personalizzabili nei colori e nei tessuti, i mobili italiani di lusso, infatti, sono da sempre uno dei maggiori vanti dell’insegna londinese.
Nel settore del commercio di mobili, il negozio Juliette’s Interiors è il primo nel Regno Unito ad accettare i bitcoin e tra i pochi al mondo (forse l’unico tra quelli con store fisico). Probabilmente perché il primato è un’aspirazione costante nella mentalità della titolare dell’impresa. «In qualità di una delle prime persone di Londra a guidare un’auto elettrica Tesla – chiosa Juliette Thomas -, posso affermare che occorre sempre guardare avanti per avere successo, nella vita come nel business». Poi, riferendosi alla diffusione dei bitcoin, profetizza: «Penso che entro 18 mesi saranno parte della vita quotidiana, proprio come la Tesla».