«Mi è perfettamente chiaro che gli Inglesi non hanno votato il 23 giugno per diventare poveri o meno sicuri». All’indomani del referendum sulla Brexit, il cancelliere britannico Philip Hammond, da Ministro delle Finanze del Regno Unito, fece intendere subito quale sarebbe stato il suo approccio alle operazioni di distacco dalla UE.
In sostanza, manovre morbide di allontanamento (come il varo di un accordo di completo libero scambio), affiancate da provvedimenti interni capaci di arginare eventuali contraccolpi economici.
Proprio in questa direzione procede la recente abolizione/riduzione dell’imposta di bollo sull’acquisto della prima casa. La misura, inserita nel Bilancio d’Autunno 2017, cancella la tassa per le compravendite entro le 300mila sterline di valore e la riduce per le quotazioni superiori a questa soglia, mantenendo la stessa come limite di franchigia.
Si è calcolato che l’agevolazione alleggerirà dell’intera imposta l’80% degli acquirenti e peserà di meno sul 95% dei compratori. Per fare un esempio: ipotizzando un costo di 500mila sterline, comprare la prima casa a Londra potrebbe generare un risparmio di metà della tassa rispetto a oggi: da £ 10.500 a £ 5.500, tra la franchigia totale sulle prime 300mila sterline e la riduzione sulle restanti 200mila.
La novità fiscale inciderà su diversi settori economici collegati con il sistema casa. Secondo molti osservatori, uno dei più coinvolti potrebbe essere quello dei mobili, che è candidato a intercettare gran parte del risparmio liberato dallo sgravio. Anche se c’è chi come l’istituto di ricerca Resolution Foundation prevede una compensazione del guadagno, causata da un aumento dello 0,3% dei prezzi delle case.
Ma l’iniezione di fiducia all’edilizia residenziale preparata da Hammond può riservare altre possibilità al mondo dell’arredamento, nel medio periodo. Il cancelliere, infatti, ha anche annunciato un piano per la costruzione di 300mila nuove abitazioni entro la metà del 2020: un obiettivo che, nella prospettiva tracciata, rappresenterebbe il maggiore incremento dell’offerta abitativa su base annuale nel Regno Unito, a partire dal 1970.